Quartiere Mazzucchelli: quasi conclusi i primi lavori di recupero delle facciate

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PRIMA DOPO

Si avvia al termine il restauro conservativo di uno dei fabbricati dello storico quartiere Mazzucchelli, azione che è stata compiuta grazie ad un cofinaziamento di 110mila euro di Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Promuovere buone prassi di prevenzione e conservazione del patrimonio storico e architettonico” e in partnership con l’Istituto Mnemosyne di Brescia, presieduto dall’arch. Carlo Minelli.

Situato nella zona ovest della città, tra via Milano e  via Volturno, il complesso è uno dei primi esempi cittadini di caseggiati popolari e fu costruito per diretta iniziativa della Congrega a partire dal 1906 per dare alloggi grandi e salubri alle famiglie che giungevano in città attirate dalla nascente industrializzazione.  Oggi il quartiere conta 250 unità immobiliari – perlopiù ad uso abitativo e locate a canoni inferiori rispetto agli standard di mercato – e si presenta suddiviso in 2 blocchi distinti (sette edifici a corte ad est di via Mazzucchelli e quattro a schiera ad ovest).

L’intervento, che si concluderà alla fine di settembre, ha riguardato il restauro e risanamento delle facciate, il rifacimento della copertura, la sostituzione delle ante e l’installazione di un nuovo impianto satellitare condominiale.

L’ultima azione di riqualificazione era stato compiuta nel 2007 nell’ambito dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) sottoscritto con il Comune di Brescia e la Regione Lombardia ed aveva riguardato in totale 86 unità abitative, attualmente locate a canone moderato a seguito di bando pubblico con un utilizzo vincolato per 30 anni.

Attualmente, altri due dei sette fabbricati del lato ovest sono interessati da lavori di ristrutturazione nell’ambito del progetto di riqualificazione di via Milano promosso dal Comune di Brescia con il Bando “Oltre la strada” e cofinanziato dal Governo. All’intervento edilizio e di rifunzionalizzazione degli spazi – che è stimato in oltre 5 milioni di euro, di cui il 60% coperto da fondi pubblici e il restante da risorse proprie della Congrega – sarà abbinata, a cura degli operatori sociali dell’ufficio beneficenza dell’ente, un’azione sui residenti e in particolare sulle ventidue famiglie che abitano le unità immobiliari oggetto d’intervento. L’obiettivo è creare tessuto comunitario, con accompagnamento degli inquilini, gestione degli spazi comuni e promozione di attività di animazione e buon vicinato.