La Congrega ha scelto di entrare nel nuovo regime del Terzo Settore

La Congrega della Carità Apostolica e sette delle fondazioni dalla stessa amministrate hanno deliberato, nei giorni scorsi, l’adozione delle modifiche statutarie richieste dalla legge per l’iscrizione al Runts (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) con la qualificazione di enti filantropici ai sensi dell’articolo 37 del decreto legislativo 3 luglio 2017 n. 117, ormai noto come Codice del Terzo Settore.

Tra le attività di interesse generale, riconosciute come caratteristiche degli ETS, sono state indicate la beneficenza e i servizi strumentali ad altri enti, che costituiscono la tradizione della Congrega, il più antico sodalizio caritativo del nostro territorio con origini risalenti al Duecento. Le singole fondazioni hanno specificato e ribadito i fini statutari assegnati dai benefattori che le hanno costituite per varie aree di povertà e di intervento; si tratta nell’ordine della Fondazione Conte Gaetano Bonoris, della Fondazione Luigi Bernardi, della Fondazione Alessandro Cottinelli, della Fondazione Dominique Franchi Onlus, della Fondazione Liliana Giordano e Giuseppe Scalvi, della Fondazione coniugi Degani e della Fondazione Daniele Bonicelli Reggio e Eva Pederzani.

È importante notare che, nell’assumere la nuova denominazione di ente filantropico, ciascuna Fondazione resterà un soggetto di diritto privato, autonomo ed indipendente, conservando le peculiarità volute dai fondatori. Oltre al rispetto di alcune formalità ci sono alcuni elementi che dovranno essere mantenuti nel tempo per non perdere l’iscrizione al Runts e le significative agevolazioni di ordine fiscale che ne derivano: l’erogazione di denaro, beni o servizi a sostegno di categorie di persone svantaggiate o di attività di interesse generale; la trasparenza, con una serie di adempimenti, nella gestione del patrimonio, della raccolta fondi, delle attività di erogazione; l’indicazione nel bilancio sociale dei beneficiari diversi dalle persone fisiche con l’elenco e gli importi dei contributi assegnati.

“In molti casi si tratta di elementi – dichiara il presidente della Congrega notaio Franco Bossoni – che la nostra Istituzione ha messo in campo da tempo. Il bilancio sociale, ad esempio, si pubblica dal 2009. Oggi siamo di fronte ad una novità legislativa ed è stata considerata con attenzione. Dopo lungo confronto i Confratelli della Congrega sono arrivati alla scelta. Difficile dire ora se prevarranno gli oneri burocratici, come temono alcuni, oppure se – come auspichiamo tutti – attraverso gli strumenti introdotti dal Codice saranno ancor più valorizzate le potenzialità di un ambito, terzo tra lo Stato e il mercato, che molto può ancora contribuire alla vita di Brescia e del nostro Paese”.