Fondazione
Guido e Angela Folonari

Oltre trentamila minori aiutati in trent'anni di attività in collaborazione con le parrocchie bresciane

Nel 1979 la Regione Lombardia emanava uno fra i primi decreti della propria storia per il riconoscimento della personalità giuridica di un ente: si trattava della Fondazione istituita presso la Congrega per volontà dei coniugi Guido e Angela Folonari.

Lo Statuto indica come finalità «prestare aiuti, morali e materiali, a minori in qualunque modo bisognosi». È previsto che l’intervento debba avvenire «sempre su segnalazione e mediante l’interessamento dei parroci della provincia di Brescia». La Fondazione procede in collaborazione anche con altri soggetti, attivi nel campo della tutela dei minori; gli aiuti, continua lo Statuto, «potranno essere […] anche nella forma di sovvenzioni rivolte a consentire a minori, sia normali sia handicappati, di frequentare scuole, di essere ricoverati presso istituti, di ricevere trattamenti e interventi di qualsiasi tipo».

In oltre trent’anni, la Fondazione ha posto in essere una gamma di interventi ricca ed articolata; a partire dalla segnalazione dei parroci, l’aiuto è solitamente ‘residuale’, nel senso che copre necessità che non trovano adeguate risposte da parte di altri. Le sovvenzioni offerte hanno riguardato soprattutto cure sanitarie, spese scolastiche, pagamenti di rette per l’accoglienza in comunità, istituti o scuole cattoliche, oltre a spese di prima necessità (acquisto viveri e consumi domestici).

L’ammontare delle erogazioni è deciso ogni anno, su proposta della Congrega della Carità Apostolica, da una Commissione formata da due membri della famiglia Folonari e da un delegato del Vescovo di Brescia.

I coniugi Folonari

La fondazione è il memoriale intelligente e operoso
di una sposa che, non potendo essere mamma,
ha dedicato all’infanzia tempo, cuore e doti

Ai coniugi Folonari si deve una lunga serie interventi rivolti alle persone più bisognose, posti in essere durante tutta la loro vita, ma l’opera benefica più importante fu concepita dal dottor Guido dopo la scomparsa della moglie Angela, avvenuta nel 1970. Fu proprio questo evento a far maturare in lui l’idea della fondazione; nel testamento del 1976, egli provvide a destinare un congruo patrimonio alla costituzione di una fondazione per l’assistenza morale e materiale dell’infanzia.

Un bel ricordo della coppia è nelle parole del sen. Lodovico Montini, fratello maggiore di Papa Paolo VI ed amico di famiglia: «Il nome Folonari è legato ad una delle più note attività imprenditoriali in Brescia, in Italia e all’estero, nell’industria e nel commercio dei vini. Guido Folonari, figlio di Italo, quinto di sette fratelli e con sette cugini figli dello zio Francesco, visse in questa grande famiglia tutta unita nel lavoro, nel buon nome, nella tenace ascesa di ogni valore civico e morale. Guido, laureatosi in scienze agrarie, […] di carattere schietto, di viva sensibilità, ma assai schivo di ogni ostentazione, fu portato quasi naturalmente a considerare il lavoro come un dovere da compiere con scrupolo e dedizione. Nel quadro dell’impresa, sempre più estesa, gli fu assegnata la sorveglianza e la guida delle numerose cantine dell’Italia meridionale, con un centro in Bari».

«Fu in questa città che si stabilì dopo le nozze con una donna di notevole valore e di grande delicatezza d’animo, simile in certo modo a lui nella riservatezza e nella naturale bontà, ma con spiccate doti personali. Angela Cereghini, nata a Lecco da distinta famiglia, non solo assecondò il lavoro del marito, ma ne fu la fida e costante ispiratrice. Senza figli, la coppia diede vita anche nell’Italia del sud a varie opere che attestano la comune larghezza d’animo dei due sposi. Ritornati nella sede di Brescia, Guido continuò indefessamente il proprio impegno nella ditta» abbinando le crescenti responsabilità alla sempre più partecipe condivisione delle attività benefiche di Angela.

 

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