In avvio il processo di certificazione del progetto CAD – Comunità Amiche della Disabilità

Costruire comunità amiche della disabilità offrendo una metodologia che permetta il passaggio da uno sterile slogan ad una concreta realtà.
Questo è stato fin dall’inizio lo scopo del progetto CAD, promosso dalle Fondazioni ASM e Villa Paradiso e dalla Congrega della Carità Apostolica con la collaborazione di S.I.Di.N – Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo-Disturbi dello Sviluppo Intellettivo e dello Spettro Autistico.
Nato dalla volontà di promuovere un nuovo approccio che, come sottolinea Roberto Franchini, responsabile scientifico S.I.Di.N “superi il paradigma della disabilità intesa in termini di bisogni a cui rispondere con azioni tecniche e terapeutiche in luoghi specifici”, il progetto CAD ha dato avvio ad una riflessione sulla capacità inclusiva delle comunità. 

Il 27 gennaio scorso ha preso avvio il processo di certificazione con un incontro in cui erano presenti i presidenti delle tre Fondazioni – ASM, Congrega, Villa Paradiso -, la Presidente dell’Ambito 9 Bassa Bresciana (l’Azienda Territoriale per i servizi alla persona) Carlotta Bragadina, i vertici dell’Ats Brescia e dell’Asst del Garda, dirigenti scolastici e di cooperative, associazioni e organismi del terzo settore. Il processo punta a creare un marchio, Comunità Amiche della Disabilità appunto, che fissi gli standard a cui fare riferimento e che possa incentivare la crescita di comunità inclusive.

Quattro le fasi per centrare l’obiettivo. Si parte con una ricerca etnografica e sociologica condotta sulla qualità della vita delle persone con disabilità. La seconda prevede la formazione di persone chiamate a valutare il livello di inclusione prima di passare al terzo step, con il coinvolgimento dell’Ambito. Il percorso si chiuderà con la fase quattro, che prevede una pubblicazione scientifica ed un convegno. La prima fase di studio si è chiusa a settembre (ne parlavamo qui) e a breve l’Ambito 9, insieme agli analisti individuati da SIDiN, inizierà il percorso di raccolta delle informazioni.

Maggiori informazioni sul sito www.comunitaamichedisabilita.it