Il sogno del Medioevo: il Bonoris in mostra a Montichiari

A cento anni dalla scomparsa di Gaetano Bonoris (1861-1923) il Comune di Montichiari, la Fondazione conte Gaetano Bonoris, l’Archivio di Stato di Brescia e la Fondazione Ugo Da Como promuovono due eventi espositivi volti a riscoprire l’affascinante storia personale del conte oltreché le vicende progettuali del castello di Montichiari attraverso oltre cinquanta opere esposte.
Filantropo, benefattore, banchiere dalla ricchezza proverbiale, Gaetano Bonoris è stato troppo spesso giudicato una personalità controversa, in passato accusato di misantropia ed eccessiva avarizia. Una narrazione obliqua purtroppo favorita dalla distruzione, per volontà dello stesso Bonoris, di tutta la sua corrispondenza privata ed infine negativamente condizionata dalla lunga causa giudiziaria, intentata dopo la sua morte, per invalidarne il testamento che nominava suo erede universale la Congrega e la fondazione che porta oggi il suo nome a beneficio dell’infanzia malata e abbandonata.
Le attente ricerche d’archivio che hanno preceduto queste due mostre dissipano finalmente molte ombre permettendo una più corretta e oggettiva lettura biografica della figura di Bonoris attraverso il ritrovamento di inediti documenti.

La mostra all’Archivio di Stato (5 maggio-30 giugno) evocando dunque nel suo titolo un detto popolare ancora noto tra le provincie di Brescia e di Mantova, racconterà al pubblico il contenuto cartaceo della celeberrima “borsa di Bonoris”, in un’affascinante quotidianità di affari correnti, viaggi, gestione di grandi proprietà, battute di caccia, fornitori di beni di lusso dall’Italia e dall’Europa.

Nel 1890, all’età di ventinove anni, Gaetano Bonoris fu anche e soprattutto il protagonista di un intervento architettonico audace e stupefacente con la ricostruzione del castello di Montichiari, caparbiamente voluto per dare forma alle ambizioni del proprio immaginario figurativo, nel solco di un Medioevo sognato, che ebbe nella seconda metà dell’Ottocento il suo ultimo revival nazionale. La mostra allestita al museo Lechi (15 aprile-24 settembre) darà conto dei due diversi progetti che portarono all’edificazione del castello nel giro di un decennio. Il primo affidato all’architetto bresciano Antonio Tagliaferri (1835-1909) presentato da una selezione delle bellissime tavole progettuali, il secondo
documentato nella parte del complesso cantiere decorativo attraverso i mai esposti acquerelli preparatori realizzati dal pittore piemontese Guseppe Rollini (1842-1904), aderendo ai modelli culturali del Borgo e della Rocca Medievali di Torino e al campionario storico dei più celebrati castelli di Piemonte e Valle D’Aosta, che riecheggia nell’architettura della Rocca di Montichiari.
La mostra sarà infine l’occasione per presentare dipinti, documenti inediti e oggetti appartenuti a Gaetano Bonoris. Un’ultima sezione della
mostra permetterà infine di sottolineare la scelta straordinaria compiuta dal conte Gaetano alla fine della sua vita con la nascita della Fondazione Bonoris e l’ingentissima donazione delle sue sostanze a beneficio dei meno abbienti e dell’infanzia più sfortunata.



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